La posizione e la conformazione dell'area (pressochè pianeggiante, esposta a sud e adiacente all'antico nucleo abitato di Bardonecchia) ha in passato reso Plan Revel un luogo adatto allo svolgersi delle attività umane legate all'agricoltura; non molto tempo fa dal Borgo Vecchio si potevano senz'altro vedere ondeggiare nel vento i campi coltivati a grano, verdi in primavera e gialli in estate. Ancora oggi i prati di Plan Revel sono tra i pochi in cui viene ancora effettuato lo sfalcio, sono il luogo di abituali passeggiate al sole in estate e i bambini giocano con lo slittino d'inverno.
La proposta progettuale è stata dunque guidata da uno spirito attento al recupero e alla salvaguardia della tradizione; non solo ispirandosi all'achitettura locale nella composizione architettonica, nella distribuzione planimentrica e nella morfologia costruttiva, ma anche lasciandosi ispirare dall'uso che nel tempo la collettività ha fatto di quest'area. Nel rispetto del luogo e delle tradizioni locali, si vuole tuttavia mantenere aperta alle innovazioni di linguaggio e alle modalità costruttive introdotte dalla modernità, caratterizzandosi per la sua sostenibilità: intellettuale, architettonica ed urbanistica, energetica ed ambientale.
Il progetto è caricato di idee e valori che riconducono alla memoria storica del luogo, evocati nei percorsi, nei coltivi e nelle costruzioni; idee e valori conferiscono al costruito un'identità propria da restituire al luogo ed alle pesone che lo abitano.
Ambiente costruito e coltivato formano un nuovo luogo che si configura come punto di arresto all'espansione urbana verso monte. Due nuclei, localizzati agli estremi dell'area, sono collegati da percorsi pedonali che recuperano la viabilità vicinale secondo le curve di livello, separati da coltivi e con qualche fabbricato lungo la strada.